Egregio Signor Sindaco, Assessori, Consiglieri e Cittadini,
lo spunto al dibattito politico sul bilancio ci viene
offerto dalla relazione sugli obiettivi strategici contenuta nel Documento
Unico di Programmazione che l’Amministrazione intende perseguire da qui a fine
mandato, ormai poco più di un anno.
E’ vero, come dichiarato, che stiamo uscendo dalla peggior crisi
economica del dopoguerra, ma diversamente da quanto da voi evidenziato in
maniera pessimistica, riteniamo sia ancora più importante in momenti come questi che un’amministrazione affronti in
modo costruttivo l’impegno assunto in campagna elettorale, trovando soluzioni e
adottando strategie quanto più efficaci, ben consapevoli di aver ricevuto l’incarico
a governare in un momento di crisi, ma anche del fatto che chi vi ha consegnato
il paese lo aveva per fortuna già dotato di ottime strutture e di molti servizi
di cui avete poi usufruito e con voi gli Albiatesi.
Una replica su quanto avete scritto riguardo al voto di
domenica prossima. Sottolineare il fatto che la politica sia ormai distante
dalla realtà, dando per scontato l’astensionismo al voto, non aiuta a
riavvicinare il Cittadino all’impegno politico. L’Italia, pur essendo sotto
molti aspetti un Paese contradditorio, merita di proseguire sulla strada delle
riforme che è stata intrapresa con molta fatica in questi anni. A noi piace
pensare che solo votando con una visione ottimistica per il bene concreto e
contro l’utopia farlocca, si possa continuare a credere nella forza di questo
Paese. Così come votare sicuri che in democrazia il confronto delle idee
migliora il Paese, non lo ottunde. Con questo spirito ottimistico è possibile recuperare
il consenso e cercare di trasmettere ai giovani il senso del dovere, dimostrando
che vale la pena di spendersi per gli altri anche attraverso la politica.
In questi ultimi anni il Governo ha attuato una serie di interventi
che hanno permesso agli enti locali di finanziare opere che per anni sono state
completamente bloccate o ignorate. E questo in un periodo di crisi.
Tanto per concretizzare basta parlare delle imposte. Con le
ultime tre leggi di bilancio anche i cittadini albiatesi hanno goduto dell’abolizione
dell’IMU e della TASI sulla prima casa, seppur la nostra Amministrazione abbia deciso
di non diversificare le imposte, malgrado le nostre richieste. Diversamente abbiamo dovuto constatare che la scelta di
agevolare l’imposizione è avvenuta in seguito allo sfogo di una nostra
concittadina che al termine di un consiglio comunale e dopo varie
sollecitazioni personali al primo cittadino, ha dovuto chiedere che venisse agevolata
nel pagamento delle imposte avendo il marito invalido e ricoverato in una casa
di cura. A dimostrazione che l’Amministrazione non si è fatta carico nel
trovare una soluzione senza una richiesta da parte delle fasce più deboli.
I tagli alle risorse degli enti locali, che lo Stato ha
dovuto imporre, sono il frutto di una cattiva politica attuata per anni. L’aumento
incondizionato del deficit ha reso necessarie le misure restrittive e i vincoli
al patto di stabilità che gli ultimi due governi hanno dovuto affrontare per
poter riportare l’Italia ai livelli pre-crisi. Tra l’altro ci pare un paradosso
che nel Documento Unico di Programmazione tra i vostri obiettivi abbiate messo
la politica di contenimento dei costi, in quanto da una parte dichiarate di
aver avuto tagli importanti sulle risorse, che avevano proprio questo scopo, e
dall’altra li ritenete essere un obiettivo da perseguire.
Vorremo anche mettere in evidenza che le opere che l’Amministrazione
è riuscita a realizzare negli ultimi anni sono il frutto di spazi concessi dal
Governo centrale. Cifre alla mano stiamo parlando di quasi dieci miliardi solo per
l’edilizia scolastica e tra questi rientrano i nuovi serramenti nelle scuole
medie, la messa in sicurezza antisismica e l’importante investimento di
contenimento energetico fatto sulle scuole per la ragguardevole cifra di
settecentomila euro.
Nella vostra relazione si legge ancora che “abbiamo voltato
le spalle ad almeno due generazioni di giovani” ed in parte è vero. Ma come si
è posta la nostra Amministrazione riguardo al problema del disagio minorile?
Quali politiche sono state attuate o si sarebbero potute attivare?
Basterebbe rileggere i verbali dei passati consigli comunali
per rilevare quanto le nostre richieste di apertura del polo culturale
andassero in tal senso. Più volte abbiamo ribadito l’importanza dell’apertura
del centro proprio con una visione rivolta al problema del disagio e dei
giovani. Negli ultimi dieci anni il polo avrebbe potuto essere un luogo dove attivare
un progetto di inclusione sociale, di responsabilizzazione nella gestione che
avrebbe visto i giovani come protagonisti. Questo è il vero scopo di un centro
culturale!
Buona l’idea di ottimizzare i servizi sociali con altri Comuni.
Vorremmo però ricordare che il nostro Comune era capofila di un progetto che nove
anni fa andava proprio in questa direzione e che invece questa Amministrazione
ha deciso di non tenere in considerazione decidendo di abbandonarlo.
Dichiariamo quindi voto contrario all’approvazione del
Documento Unico di Programmazione e del Bilancio Preventivo.
Albiate, 27
Febbraio 2018