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mercoledì 2 dicembre 2015

Dichiarazione di voto - Variazione di assestamento generale

Egregio Signor Sindaco, giunta, consiglieri e cittadini,
  
abbiamo accolto favorevolmente e condividiamo la manovra di rinegoziazione dei mutui concessa dalla Cassa Depositi e Prestiti. Contestualmente abbiamo avuto modo di apprezzare il disegno di legge di stabilità 2016 in discussione in questi giorni alla Camera.  Sarà permesso ai Comuni che hanno risorse in cassa di impegnarle per investimenti e in aggiunta sarà consentito lo sblocco dei pagamenti di investimenti già effettuati e finora bloccati dal Patto. 
Lo Stato compenserà i Comuni per la perdita di gettito conseguente a esenzioni Imu e Tasi su abitazioni principali.


Grazie al Governo in carica anche per il nostro Comune si aprono nuovi orizzonti.
Il tanto invocato slogan di questa Amministrazione “Usciamo dal Patto” sta per essere concretizzato grazie agli sforzi di questi anni di transizione ai fini dell’unità economica della Repubblica. Lo rimarcammo nella nostra dichiarazione di voto su aliquote e bilancio 2014; l’abbiamo ribadito nell’ultima dichiarazione di voto. Eravamo fiduciosi e la nostra fiducia ci sta dando ragione.
Da un lato investimenti, dall’altro riduzione delle tasse.
Lo Stato esoso e ingordo”, così come lo avete definito nel vostro programma elettorale, sta avviando un’inversione di tendenza che è possibile vedere già nel prospetto allegato a questa variazione di assestamento alle voci del Patto Regionale Verticale per 50.000 euro e Spazi Finanziari del Decreto Legislativo 78/2015 per un ulteriore importo di 42.000 euro. 
In termini monetari  92.000 euro che vanno a ridurre il saldo obiettivo annuale sul patto di stabilità 2015.


Qualche tempo fa l’attuale maggioranza urlava che i “debiti” del Comune di Albiate pesavano sul bilancio del nostro Comune per circa 450.000 euro all’anno, cioè il 10% delle spese ordinarie. 
Nonostante la capacità di indebitamento a lungo termine del nostro Comune consenta di raggiungere il limite di  472.000 euro per i soli interessi per il 2016 l’importo complessivo si attesterà attorno ai 200.000 euro. Malgrado ciò non abbiamo visto né una riduzione del carico fiscale su cittadini e imprese, né tanto meno una diversificazione della tassazione per le fasce più deboli.


In questa rinnovata situazione debitoria torniamo a ravvisare l’esigenza di chiedere l’apertura del Polo Culturale.
Proprio in questi giorni il premier ha dichiarato che “Per ogni euro in più investito sulla sicurezza deve esserci un euro in più investito in cultura”. Vorremmo che anche questa Amministrazione riesca a pensare che ogni centesimo investito nel Polo non sarà un costo, ma un investimento.
Per troppi anni si è rimasti fermi. Ora è tempo di ripensare all’apertura del Polo. 
Per chi?  In primo luogo per i bambini e i ragazzi delle scuole, per i giovani in cerca di un luogo idoneo allo studio, per gli anziani, per ogni cittadino che ha già contribuito economicamente affinché questo spazio fosse di tutti i cittadini, per chi ha votato per voi, ma anche per chi non lo ha fatto.


Oltretutto ci preme sottolineare che proprio nello scorso Consiglio Comunale si è approvata, con la totalità dei voti favorevoli, anche la rinegoziazione dei mutui che riguardano la costruzione della struttura e l’acquisto degli arredi del centro Ex-Fina. Alla logica dei fatti un evidente paradosso.

Messi da parte i preconcetti politici, abbiate il coraggio di aprire il Polo Culturale per l’utilizzo per cui era stato pensato: un luogo del sapere e dell’incontro.
Non è possibile continuare a sostenere che il nostro Comune non riesca a mantenere tale struttura. Se davvero così fosse Le chiediamo, Signor Sindaco, di attuare un piano alternativo coraggioso. Non mancano certo le possibilità.

Per concludere vorremmo leggere quanto da lei dichiarato esattamente un anno fa:
“Il polo culturale di via Giotto aprirà entro l’estate del 2015. Lì, sarà trasferita la biblioteca civica Aldo Moro che godrà dunque di spazi più ampi e nuove tecnologie. Ma la struttura di mille metri quadrati diverrà luogo di incontro e socializzazione perché anche i sodalizi albiatesi potranno a turno occupare gli ambienti del polo come sedi ufficiali.
Un polo che, così, diverrà naturalmente una sede presidiata e dunque protetta. I locali di villa Campello che venivano occupati dalla biblioteca civica saranno destinati agli uffici dei Servizi sociali che lasceranno il centro polifunzionale Remo Canzi  di piazza Conciliazione per dar seguito ad un preciso progetto di accorpamento…”
Promessa finora non mantenuta.

In virtù di queste riflessioni e con lo spirito di chi vuole porsi da stimolo per il rilancio culturale del nostro paese, con rammarico esprimiamo voto contrario al punto in discussione all’ordine del giorno.

Per i consiglieri “Uniti per Albiate”
Maria Angela Longoni 


Albiate, 28 novembre 2015