Gentile visitatore, ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette. GRAZIE
giovedì 24 dicembre 2015
mercoledì 2 dicembre 2015
Dichiarazione di voto - Variazione di assestamento generale
Egregio Signor Sindaco, giunta, consiglieri e
cittadini,
abbiamo accolto
favorevolmente e condividiamo la manovra di rinegoziazione dei mutui concessa dalla
Cassa Depositi e Prestiti. Contestualmente abbiamo avuto modo di apprezzare il
disegno di legge di stabilità 2016 in discussione in questi giorni alla Camera. Sarà permesso ai
Comuni che hanno risorse in cassa di impegnarle per investimenti e in aggiunta
sarà consentito lo sblocco dei pagamenti di investimenti già effettuati e finora
bloccati dal Patto.
Lo Stato
compenserà i Comuni per la perdita di gettito conseguente a esenzioni Imu e
Tasi su abitazioni principali.
Grazie al
Governo in carica anche per il nostro Comune si aprono nuovi orizzonti.
Il tanto
invocato slogan di questa Amministrazione “Usciamo dal Patto” sta per essere
concretizzato grazie agli sforzi di questi anni di transizione ai fini
dell’unità economica della Repubblica. Lo rimarcammo nella nostra dichiarazione
di voto su aliquote e bilancio 2014; l’abbiamo ribadito nell’ultima
dichiarazione di voto. Eravamo fiduciosi e la nostra fiducia ci sta dando
ragione.
Da un lato
investimenti, dall’altro riduzione delle tasse.
“Lo
Stato esoso e ingordo”, così come lo avete definito nel vostro programma
elettorale, sta avviando un’inversione di tendenza che è possibile vedere già
nel prospetto allegato a questa variazione di assestamento alle voci del Patto
Regionale Verticale per 50.000 euro e Spazi Finanziari del Decreto Legislativo
78/2015 per un ulteriore importo di 42.000 euro.
In termini monetari 92.000 euro che
vanno a ridurre il saldo obiettivo annuale sul patto di stabilità 2015.
Qualche tempo fa l’attuale maggioranza urlava
che i “debiti” del Comune di Albiate pesavano sul bilancio del nostro Comune
per circa 450.000 euro all’anno, cioè il 10% delle spese ordinarie.
Nonostante la capacità di indebitamento a lungo termine del nostro Comune
consenta di raggiungere il limite di 472.000
euro per i soli interessi per il 2016 l’importo complessivo si attesterà attorno
ai 200.000 euro. Malgrado ciò non abbiamo visto né una riduzione del carico
fiscale su cittadini e imprese, né tanto meno una diversificazione della
tassazione per le fasce più deboli.
In questa rinnovata
situazione debitoria torniamo a ravvisare l’esigenza di chiedere l’apertura del
Polo Culturale.
Proprio in
questi giorni il premier ha dichiarato che “Per
ogni euro in più investito sulla sicurezza deve esserci un euro in più
investito in cultura”. Vorremmo che anche questa Amministrazione riesca a
pensare che ogni centesimo investito nel Polo non sarà un costo, ma un
investimento.
Per troppi
anni si è rimasti fermi. Ora è tempo di ripensare all’apertura del Polo.
Per chi? In primo luogo per i bambini e
i ragazzi delle scuole, per i giovani in cerca di un luogo idoneo allo studio,
per gli anziani, per ogni cittadino che ha già contribuito economicamente affinché
questo spazio fosse di tutti i cittadini, per chi ha votato per voi, ma anche
per chi non lo ha fatto.
Oltretutto
ci preme sottolineare che proprio nello scorso Consiglio Comunale si è
approvata, con la totalità dei voti favorevoli, anche la rinegoziazione dei
mutui che riguardano la costruzione della struttura e l’acquisto degli arredi
del centro Ex-Fina. Alla logica dei fatti un evidente paradosso.
Messi da
parte i preconcetti politici, abbiate il coraggio di aprire il Polo Culturale
per l’utilizzo per cui era stato pensato: un luogo del sapere e dell’incontro.
Non è
possibile continuare a sostenere che il nostro Comune non riesca a mantenere
tale struttura. Se davvero così fosse Le chiediamo, Signor Sindaco, di attuare
un piano alternativo coraggioso. Non mancano certo le possibilità.
Per
concludere vorremmo leggere quanto da lei dichiarato esattamente un anno fa:
“Il polo culturale di via Giotto
aprirà entro l’estate del 2015. Lì, sarà trasferita la biblioteca civica Aldo
Moro che godrà dunque di spazi più ampi e nuove tecnologie. Ma la struttura di
mille metri quadrati diverrà luogo di incontro e socializzazione perché anche i
sodalizi albiatesi potranno a turno occupare gli ambienti del polo come sedi
ufficiali.
Un polo che, così, diverrà
naturalmente una sede presidiata e dunque protetta. I locali di villa Campello
che venivano occupati dalla biblioteca civica saranno destinati agli uffici dei
Servizi sociali che lasceranno il centro polifunzionale Remo Canzi di piazza Conciliazione per dar seguito ad un
preciso progetto di accorpamento…”
Promessa
finora non mantenuta.
In virtù di
queste riflessioni e con lo spirito di chi vuole porsi da stimolo per il
rilancio culturale del nostro paese, con rammarico esprimiamo voto contrario al
punto in discussione all’ordine del giorno.
Per i consiglieri “Uniti per Albiate”
Maria Angela Longoni
Albiate, 28 novembre 2015
Iscriviti a:
Post (Atom)