La
preoccupazione del primo cittadino sull’arrivo ad Albiate di 18 rifugiati è
grande.
Lo
dimostrano gli articoli apparsi sulla stampa di quest’ultimo mese. Gli animi si
sono scaldati quanto basta a coinvolgere la cittadinanza e il prossimo venerdì
ci sarà un corteo guidato dal Sindaco.
Gli
slogan non si risparmiano. Ormai da anni siamo abituati a sentire che i
migranti alloggiano in alberghi di lusso. Evidentemente ad Albiate sono stati
meno fortunati perché, stando alle parole riportate sul volantino distribuito
nelle case dei cittadini, sono stati “messi” in una fogna.
Le
dichiarazioni dei militanti anti-profughi contrastano tra loro con l’unico
intento di confondere l’opinione pubblica e il risultato è come al solito
fomentare rabbia e odio invece di dare soluzioni.
Proprio
perché non sottovalutiamo il problema e condividiamo le preoccupazioni
legittime di un Sindaco riguardo l’accoglienza dei profughi, abbiamo deciso di
vagliare i fatti a partire proprio dalla struttura, colloquiando con i
responsabili, visitando gli ospiti, visionando i locali e interpellando
Prefettura e Comune.
La
nostra amministrazione ha fatto suo il motto “prima il Nord” che può
contestualmente diventare “prima gli Italiani” o “prima gli Albiatesi”.
Per noi
“il prima e il dopo” hanno un valore solo sul tempo, non sulle persone! La
preoccupazione del Sindaco riguardo al fatto che vi siano persone meno
fortunate dei nordisti, degli Italiani e degli Albiatesi non ha però fornito
soluzioni se non attraverso un corteo, che non abbiamo ancora capito se di
protesta nei confronti del Prefetto o di sostegno ai richiedenti ospitalità.
Se
questa è stata la sua preoccupazione più grande durante le ferie estive, tanto
da dichiarare alla stampa di non riuscire a pensare ad altro, come mai non ha
ricevuto i responsabili della cooperativa, che in data 8 Agosto hanno chiesto
un incontro, rispondendo loro di essere disponibile solo il 9 di Settembre,
guarda caso proprio dopo il corteo?
Come
invece avrebbe potuto la nostra Amministrazione dare un contributo concreto
all’accoglienza dei rifugiati?
L’Europa
tramite il Ministero dell’Interno mette a disposizione risorse destinate agli
Enti Locali che decidono di partecipare al sistema di accoglienza integrata sul
proprio territorio.
Tale sistema
prende il nome di SPRAR
(Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati)
ed è caratterizzato da risorse che hanno una logica di governance multilivello,
una volontarietà dell’ente a parteciparvi e politiche sinergiche sul territorio
con i soggetti del terzo settore.
Attualmente in Italia i progetti attivi sono 768, i beneficiari 31.313
suddivisi in oltre 1.100 Comuni. Lo scopo di adesione è quello di attuare un
sistema di accoglienza sostenibile, diffusa ed equa, tenendo conto della
dimensione demografica del Comune.
Occorre
a questo punto sottolineare che la Prefettura di Monza e Brianza, con cui
abbiamo avuto contatti in questi giorni, ha più volte richiesto la
collaborazione dei Comuni per l’accoglienza e ha rimarcato il fatto che le
risposte favorevoli sono state scarse, tanto da dover poi accettare soluzioni
alternative.
Il primo bando Europeo di gara emanato a marzo, cui ha partecipato anche la
cooperativa che attualmente alloggia gli ospiti ottenendo un punteggio pari a
40,80, ha infatti permesso la collocazione di sole 1712 persone su un totale di
2256 previste nella nostra provincia per l’anno 2017.
Aderire a questo progetto da parte del nostro Comune avrebbe permesso di
ottenere finanziamenti, ma soprattutto di poter partecipare attivamente ai
bisogni della persona, ai percorsi di accoglienza, di protezione e di
integrazione nella comunità albiatese. In tal modo il nostro Sindaco avrebbe
contribuito in maniera essenziale alla realizzazione di un progetto ad hoc,
partecipando in prima persona e con il contributo di associazioni atte ad
operare nel settore.
Tra queste cooperative risulta esserci anche quella che ha accolto i profughi
in Via IV Novembre, che a detta del volantino, pare essere legata al business
immigratorio, anzi peggio ancora allo schiavismo della tratta dei migranti.
Altro
risvolto della questione: prima vedo, poi giudico.
Non ha senso dare giudizi senza aver prima visto. Infatti non ci risulta che
chi ha scritto il volantino abbia visionato lo stabile dopo gli interventi di
sistemazione.
Noi lo abbiamo fatto perché volevamo capire se quanto dichiarato sulla stampa
corrispondesse a verità: avremmo sicuramente condannato il fatto come grave.
E’ paradossale
che il Sindaco, che non ha visionato i locali, avalli un volantino che
definisce lo stabile una fogna. In questi locali fino a poco tempo fa abitavano
degli anziani cittadini albiatesi. Come mai non si è preoccupato della loro
incolumità tanto quanto di quella dei rifugiati?
Noi
abbiamo chiesto al presidente della cooperativa di poter visitare lo stabile
insieme ai responsabili. Non abbiamo avuto ostacoli. Gli ospiti alloggiano in
due appartamenti dotati di 4 bagni, 3 cucine, 2 soggiorni, 5 camere, oltre a
spazi inutilizzati. Sicuramente si tratta di una sistemazione civile e
dignitosa conforme agli standard richiesti dal bando di gara europeo, non certo
di una fogna.
A questo punto a noi sorge il dubbio che il corteo organizzato
per venerdì prossimo sia pura propaganda politica e anche se chi ha organizzato
il corteo ha scaltramente deciso di non mettere simboli di partito, pensiamo
che le parole scritte anche nei confronti del prefetto non lascino molti dubbi.
Gruppo Consigliare Uniti per Albiate
Albiate, 7 settembre 2017