Egregio Signor Sindaco, consiglieri tutti,
vorremmo spostare il
dibattito dal piano amministrativo, fatto di cifre, a quello politico.
Questa sera ci troviamo ad
approvare il bilancio di previsione disgiuntamente dall’approvazione delle
aliquote IUC e come dichiarato nel precedente consiglio comunale non
condividiamo la scelta di operare in tal modo, semplicemente perché non ci
permette di poter valutare se si sarebbe potuto decidere diversamente
sull’imposizione contributiva.
Se è pur vera l’incertezza
normativa da parte del governo centrale, ci sentiamo di puntualizzare che si
sarebbe potuto operare attraverso la Commissione, non dopo aver approvato il bilancio,
ma discuterlo in fase di stesura avrebbe evidenziato quantomeno la voglia di collaborare
e di condividere con la minoranza la parte più importante dell’azione amministrativa.
Intervenire con emendamenti
al bilancio non è sicuramente la via più giusta da percorrere. Valorizzare il
lavoro di commissione avrebbe permesso alla minoranza di poter valutare la
metodologia utilizzata nell’applicare la tassazione e la contribuzione ai
cittadini.
Noi non voteremo a favore di questo
bilancio, non per spirito di opposizione, ma perché rileviamo scelte in linea
con un passato che non abbiamo condiviso e che continua a non permetterci di
guardare lontano.
Siamo consapevoli delle
difficoltà operative nelle quali si muovono i Comuni, ma siamo altrettanto
convinti che la crisi debba diventare una opportunità e l’occasione di
revisione e di critica di ogni modello di amministrazione. A volte non basta
applicare aliquote al ribasso per ottenere un buon risultato di amministrativo.
Questo modo di applicare le
tariffe evidenzia una tendenza a uniformare la contribuzione senza tener conto
di aspetti fondamentali che alla crisi si richiamano: disoccupazione, numero di
componenti per nucleo familiare, numero di figli in età scolare, per non citare
le famiglie che devono gestire problemi di disabilità.
Tutti questi elementi non
sono stati evidenziati nel prospetto di simulazione pervenutoci, basato su un asettico
algoritmo, che non tiene conto dell’aspetto sociale e umano di cui invece
un’amministrazione deve farsi carico. Il bilancio comunale non è il bilancio di
un’azienda che deve tendere a fare utili, ma un bilancio basato sui servizi
alla collettività. L’avanzo di amministrazione non può essere l’unico obiettivo
da raggiungere. Una politica orientata solo a chiudere rubinetti o a mantenere
la situazione degli anni precedenti, è destinata a creare decadenza.
Ci sono le condizioni per
intervenire e governare in modo diverso? Riteniamo di sì.
Il saldo entrate e uscite
vede il cittadino penalizzato; nel complesso paghiamo di più e in cambio
abbiamo meno welfare per la collettività. Non abbiamo visto nei capitoli
dedicati al patrimonio grossi investimenti. E’ sotto gli occhi di tutti che i
cittadini a fronte di una imposizione maggiore paghino di più, ma ottengano di
meno.
Manca completamente la
volontà di pensare a soluzioni diverse dalle tasse per compensare i tagli dello
Stato e le minori entrate, perché non abbiamo visto soluzioni alternative
nell’agevolazione tributaria. Se vi piace il suggerimento, ci piacerebbe che
non si parlasse sempre di tasse e di trasferimenti, ma si cominciasse a pensare
alla buona finanza a sostegno di progetti indispensabili per la comunità.
Ragionare per obiettivi e non
trascurare la rete con i Comuni limitrofi, ormai una tra le soluzioni più eque
di un bilancio fatto solo di ristrettezze. Fare sistema e cercare di essere i
promotori e i capofila di progetti che mirano a strategie predeterminate e non
casuali o ideate da altri Comuni.
Vorremmo a questo punto
entrare o almeno accennare al nuovo ordinamento contabile che riguarda
l’armonizzazione dei bilanci che entrerà in vigore il 1 gennaio 2015, che
introdurrà il principio contabile della “Competenza Finanziaria Potenziata” e
che avvicinerà il bilancio di competenza a quello di cassa.
Ci chiediamo come il nostro
Comune intenderà muoversi riguardo ai residui attivi/passivi. Vorremmo conoscere
se sono già stati intrapresi cammini di sperimentazione e se ci si è già mossi
nella direzione di riscossione massimizzata nel corso del 2014. A tale
proposito sarebbe interessante avere qualche dato che ci permetta di valutare
la situazione in maniera anticipata rispetto a quelli che saranno i risultati
di consuntivo, visto che ormai siamo ad approvare un bilancio preventivo nel
mese di settembre.
Si dovrà decidere veramente
quali saranno i crediti recuperabili e quali invece quelli difficilmente incassabili
e giocare d’anticipo sarà sicuramente la scelta vincente.
In conclusione dichiariamo
che questo modo di operare non ci permette di interagire, come invece sarebbe
auspicabile, con la maggioranza, ma ancora peggio ci mette a margine di una
progettualità che non è nel nostro interesse, ma di tutti i cittadini.
Tutto ciò per giustificare e
soprattutto spiegare alla cittadinanza la motivazione del nostro voto.
Grazie,
Consigliere Uniti per Albiate
Maria Angela Longoni