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mercoledì 28 febbraio 2018

DICHIARAZIONE DI VOTO AL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (DUP) E AL BILANCIO PREVENTIVO 2018/2020


Egregio Signor Sindaco, Assessori, Consiglieri e Cittadini,

lo spunto al dibattito politico sul bilancio ci viene offerto dalla relazione sugli obiettivi strategici contenuta nel Documento Unico di Programmazione che l’Amministrazione intende perseguire da qui a fine mandato, ormai poco più di un anno.

E’ vero, come dichiarato, che stiamo uscendo dalla peggior crisi economica del dopoguerra, ma diversamente da quanto da voi evidenziato in maniera pessimistica, riteniamo sia ancora più importante in momenti  come questi che un’amministrazione affronti in modo costruttivo l’impegno assunto in campagna elettorale, trovando soluzioni e adottando strategie quanto più efficaci, ben consapevoli di aver ricevuto l’incarico a governare in un momento di crisi, ma anche del fatto che chi vi ha consegnato il paese lo aveva per fortuna già dotato di ottime strutture e di molti servizi di cui avete poi usufruito e con voi gli Albiatesi.

Una replica su quanto avete scritto riguardo al voto di domenica prossima. Sottolineare il fatto che la politica sia ormai distante dalla realtà, dando per scontato l’astensionismo al voto, non aiuta a riavvicinare il Cittadino all’impegno politico. L’Italia, pur essendo sotto molti aspetti un Paese contradditorio, merita di proseguire sulla strada delle riforme che è stata intrapresa con molta fatica in questi anni. A noi piace pensare che solo votando con una visione ottimistica per il bene concreto e contro l’utopia farlocca, si possa continuare a credere nella forza di questo Paese. Così come votare sicuri che in democrazia il confronto delle idee migliora il Paese, non lo ottunde. Con questo spirito ottimistico è possibile recuperare il consenso e cercare di trasmettere ai giovani il senso del dovere, dimostrando che vale la pena di spendersi per gli altri anche attraverso la politica.  

In questi ultimi anni il Governo ha attuato una serie di interventi che hanno permesso agli enti locali di finanziare opere che per anni sono state completamente bloccate o ignorate. E questo in un periodo di crisi.

Tanto per concretizzare basta parlare delle imposte. Con le ultime tre leggi di bilancio anche i cittadini albiatesi hanno goduto dell’abolizione dell’IMU e della TASI sulla prima casa, seppur la nostra Amministrazione abbia deciso di non diversificare le imposte, malgrado le nostre richieste. Diversamente  abbiamo dovuto constatare che la scelta di agevolare l’imposizione è avvenuta in seguito allo sfogo di una nostra concittadina che al termine di un consiglio comunale e dopo varie sollecitazioni personali al primo cittadino, ha dovuto chiedere che venisse agevolata nel pagamento delle imposte avendo il marito invalido e ricoverato in una casa di cura. A dimostrazione che l’Amministrazione non si è fatta carico nel trovare una soluzione senza una richiesta da parte delle fasce più deboli.

I tagli alle risorse degli enti locali, che lo Stato ha dovuto imporre, sono il frutto di una cattiva politica attuata per anni. L’aumento incondizionato del deficit ha reso necessarie le misure restrittive e i vincoli al patto di stabilità che gli ultimi due governi hanno dovuto affrontare per poter riportare l’Italia ai livelli pre-crisi. Tra l’altro ci pare un paradosso che nel Documento Unico di Programmazione tra i vostri obiettivi abbiate messo la politica di contenimento dei costi, in quanto da una parte dichiarate di aver avuto tagli importanti sulle risorse, che avevano proprio questo scopo, e dall’altra li ritenete essere un obiettivo da perseguire.

Vorremo anche mettere in evidenza che le opere che l’Amministrazione è riuscita a realizzare negli ultimi anni sono il frutto di spazi concessi dal Governo centrale. Cifre alla mano stiamo parlando di quasi dieci miliardi solo per l’edilizia scolastica e tra questi rientrano i nuovi serramenti nelle scuole medie, la messa in sicurezza antisismica e l’importante investimento di contenimento energetico fatto sulle scuole per la ragguardevole cifra di settecentomila euro.

Nella vostra relazione si legge ancora che “abbiamo voltato le spalle ad almeno due generazioni di giovani” ed in parte è vero. Ma come si è posta la nostra Amministrazione riguardo al problema del disagio minorile? Quali politiche sono state attuate o si sarebbero potute attivare?

Basterebbe rileggere i verbali dei passati consigli comunali per rilevare quanto le nostre richieste di apertura del polo culturale andassero in tal senso. Più volte abbiamo ribadito l’importanza dell’apertura del centro proprio con una visione rivolta al problema del disagio e dei giovani. Negli ultimi dieci anni il polo avrebbe potuto essere un luogo dove attivare un progetto di inclusione sociale, di responsabilizzazione nella gestione che avrebbe visto i giovani come protagonisti. Questo è il vero scopo di un centro culturale!

Buona l’idea di ottimizzare i servizi sociali con altri Comuni. Vorremmo però ricordare che il nostro Comune era capofila di un progetto che nove anni fa andava proprio in questa direzione e che invece questa Amministrazione ha deciso di non tenere in considerazione decidendo di abbandonarlo.

Dichiariamo quindi voto contrario all’approvazione del Documento Unico di Programmazione e del Bilancio Preventivo.

Albiate, 27 Febbraio 2018

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