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mercoledì 18 maggio 2016

Dichiarazione di voto - Approvazione rendiconto della gestione 2015

Egregio Signor Sindaco, Giunta, Consiglieri e Cittadini,

potremmo tranquillamente rileggere la nostra dichiarazione di voto al bilancio di previsione 2015 e non cambieremmo una virgola di quanto allora espresso: tasse e tributi non sono diminuiti e i cittadini continuano a pagare per servizi e investimenti che non vedono realizzati.

Ci chiediamo dove siano le opere pianificate con gli oneri di urbanizzazione e con l’alienazione di beni: le spese per la viabilità hanno realizzato asfaltature a metà, di marciapiedi neanche l’ombra, i parchi giochi per quanto migliorati hanno visto qualche pecca nell’ultimazione dei lavori. La manutenzione degli alloggi comunali, che era la spesa più consistente, ha subito una battuta d’arresto nonostante l’introito della corrispondente voce in entrata. L’apertura del Polo Culturale continua a rimbalzare da un esercizio finanziario all’altro, così come l’archivio comunale. Le due gare d’appalto riguardanti l’illuminazione pubblica sono andate deserte: al riguardo ci avevate riferito di un project financing di cui non abbiamo saputo più nulla.

Comprendiamo che amministrare i Comuni sia diventato un compito gravoso, in un quadro politico di scarsa autonomia decisionale che limita la capacità d’azione, ma proprio perché il rendiconto ha la funzione di permettere il controllo sull’operato della Giunta e sulla capacità di mantenere gli impegni assunti in sede di previsione, ci rammarica vedere quanto questi non siano in gran parte stati rispettati. A fronte di questa inadeguatezza nel completare quanto preventivato per anni avete incolpato il patto di stabilità, che da quest’anno uscirà dal vocabolario degli enti comunali e ora, invece, individuate l’artefice della vostra sventura nei ritardi della Centrale Unica di Committenza della Provincia, sulla quale avete espresso all’unanimità  voto favorevole.

In questo quadro di incertezza a noi pare che manchi quello sano spirito di intraprendenza nel cercare soluzioni non sempre a portata di mano. E’ evidente e non sottovalutiamo le difficoltà pratiche ed economiche cui sono sottoposti i nostri Comuni, ma non abdichiamo al nostro ruolo di sollecitazione propositiva affinché, con un maggior coinvolgimento della minoranza, si riescano sempre e comunque a realizzare opere e ad offrire servizi migliori agli albiatesi.

Convocare la commissione a bilancio già depositato non è una buona prassi; deliberare su questioni di interesse collettivo convocando le varie commissioni a fasi alterne o l’aver riunito i capigruppo una sola volta in due anni, sono sintomi di una mancanza di collaborazione con chi rappresenta l’altra metà del paese. Non basta dire che bisogna essere uniti in questi momenti di difficoltà; ai discorsi bisogna far seguire fatti concreti.

Una nota sulla Relazione allegata al bilancio: “Al rendiconto è allegata una relazione illustrativa della Giunta che esprime le valutazioni di efficacia dell’azione condotta sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi ed ai costi sostenuti.” (art. 151, comma 6, D.Lgs. 267/2000)
Ci spiace ancora una volta sottolineare di quanto anche questo strumento utile al cittadino nella lettura del bilancio, al pari del Documento Unico di Programmazione, sia di fatto sminuito e si riduca ad un’analisi contabile piuttosto che a un documento in cui si faccia comprendere quali scelte siano state compiute all’interno delle risorse effettivamente disponibili. Per esempio sarebbe stato utile trovare traccia delle motivazioni che sottendono alcune cifre a consuntivo: necessità o scelta?

Pur approvando il risultato positivo di gestione, per quanto sopra esposto dichiariamo voto contrario al rendiconto 2015.

Per i consiglieri “Uniti per Albiate”
Maria Angela Longoni

Albiate, 17 Maggio 2016

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